Il primo romanzo

Il primo romanzo della coppia Di Giaimo & Bono, “Aristocratici & Villani”, ha visto la luce nell’agosto 2007, grazie alle Edizioni Il Filo di Roma.

L’idea è partita nel 2001 da una sorta di “gioco” tra i due autori, Marco Di Giaimo e Giuseppe Bono. Nel giro di un anno e mezzo erano pronti, nella prima stesura, 25 dei 27 capitoli del romanzo. Le vicissitudini della vita hanno poi portato i due autori ad ultimare l’opera solo nel 2006. L’assessore alla Cultura del Comune di Borgo S. Giacomo (il paese in cui risiedono gli autori) dopo aver letto in un solo giorno il manoscritto ha incoraggiato la pubblicazione del romanzo.

Dopo aver vinto il concorso indetto dalle Edizioni Il Filo di Roma, i due autori hanno ottenuto il patrocinio dal Comune di Borgo S. Giacomo per essere i primi gabianesi a pubblicare un libro presso un editore.

La “quarta” di copertina:

La bella vita di Alfred Hutchinson, titolare di una multinazionale nel ramo assicurativo a Londra viene improvvisamente sconvolta da un fatto di sangue. Coinvolta in un tentativo di omicidio in un pub, la bella moglie dell’imprenditore, Sara, sembra essere sparita nel nulla. Da quel momento la vita di Alfred Hutchinson non sarà più la stessa. A partire da questo plot, Marco di Giaimo e Giuseppe Bono ci portano in una carambola di personaggi, vicende, accadimenti tra l’ironico e il surreale, con un tocco di maniera che sa ben accompagnarsi a una scrittura fresca e orecchiabile. Chi è Peter Branko, l’insegnante di equitazione di Alfred Hutchinson? E chi invece Frank “Rutto” Reuter, giornalista di malaffare? E soprattutto chi si cela dietro le manovre di Philip Connors, l’acerrimo rivale di Alfred? Tra gente poco raccomandabile e con l’aiuto di una sensuale poliziotta di Scotland Yard, Alfred Hutchinson scoprirà la verità. Un giallo accattivante, che sa percorrere con grazia strade anche difficili, che pur nella leggerezza e nell’ironia complessiva, riesce a suggerire al lettore una serie di considerazioni sulla vita e sulla erroneità delle impressioni. Perché non è detto che una nobildonna sia sempre ineccepibile, e un buzzurro stalliere non possa avere un cuore d’oro.

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